Sciacat è un piccolo villaggio dell’Eritrea, a 15 km dalla città di Barentu, capitale della regione del Gash Barka. Il progetto che prende il suo nome consiste nella realizzazione di una scuola di tessitura rivolta alle donne del luogo che, a causa dell’assenza dei mariti, arruolati nel servizio militare permanente, rimangono le uniche responsabili del sostentamento delle loro famiglie. La grave situazione economica del paese, causata dalle lunghe guerre che ne hanno calpestato i diritti umani e civili, è resa ancora più problematica dalla siccità che ha portato ad un drastico calo dell’agricoltura. Un ettaro di terra coltivata, infatti, non produce più di 2-3 quintali di cereali all’anno, bastevoli per alimentare una famiglia per soli due o tre mesi.
Per le donne di Sciacat, collocate ai margini della società e del paese, l’obiettivo è la sopravvivenza, la loro e quella dei loro figli.
Aiutarle per noi non è solo una priorità, ma un’urgente necessità, che nasce dal desiderio di dare loro i mezzi non solo per sopravvivere, ma per diventare le protagoniste di una trasformazione positiva per le loro famiglie e l’intero villaggio.
Per poter attivare il progetto è necessaria, innanzitutto, la costruzione di una struttura dove sorgerà la scuola di tessitura. Le donne del villaggio, così come riportato dall’Istituto Daughters of St. Anne Eritrea, promotore dell’iniziativa, hanno già iniziato a raccogliere le pietre necessarie per la costruzione dei locali, desiderose di iniziare un percorso di crescita che possa offrire loro la possibilità di essere indipendenti e autosostentarsi.
La tenacia e la forza con cui queste giovani intendono migliorare le loro condizioni di vita è un motivo in più per sostenerle ed aiutarle.

Il villaggio di Sciacat si trova a 15 km da Barentu, la capitale della regione del Gash Barka, una delle sei regioni dell’Eritrea, che sorge a sud ovest del paese rappresentandone circa un terzo dell’intero territorio.
Barentu è la città più grande del Gash Barka situata ad ovest di Asmara, con una superficie di 37.000 chilometri quadrati e una popolazione di 567.000. Centro agricolo e di attività minerarie, la città è stata gravemente danneggiata durante la guerra tra Eritrea ed Etiopia ed è tuttora in ricostruzione.
Il villaggio dove verrà costruita la scuola di tessitura è abitato da 2000 persone di religione cristiana e
musulmana. L’economia è basata su un’agricoltura di sussistenza in gran parte dipendente dalle scarsissime
piogge.