ScopriAMO l’UgandaStoria, Lingua e Cultura

Contesto Storico

Non è semplice identificare con precisione la zona di origine della civiltà umana, per molti storici e antropologi essa si trova in Uganda. Numerosi ritrovamenti archeologici confermano questa ipotesi. Abitato nell’antichità da pigmei cacciatori raccoglitori, l’Uganda nel primo secolo dopo Cristo l’Uganda ha visto l’incontro tra le popolazioni di agricoltori Bantu e di allevatori Bahima. Numerosi e differenti regni si susseguiranno senza stabilire un predominio sul territorio fino al XVII secolo, quando ha inizio l’accentramento di potere da parte del regno Buganda (che darà nome al paese). Il Buganda (Uganda) si regge sul commercio di avorio e schiavi con la costa. Quando nel 1876 Stanley invia i missionari, tra cui anche Alexander Muray, nelle terre ugandesi, rimane colpito dall’eccezionalità della potenza monarchica del kabaka (capo) Mufesa. Nel 1879 vi è lo scontro tra cattolici e protestanti per la colonizzazione religiosa ugandese (missionary scramble). Nel 1884 Mwanga, figlio di Mufesa, inizia una persecuzione dei cristiani che porta all’uccisione del vescovo Hanninghan e nel 1888, allo scoppio della guerra civile tra cattolici e protestanti. Quella dell’Uganda diviene una causa celebre e ciò porta all’intervento della Gran Bretagna, che si accorda con Mwanga imponendo un protettorato nel 1884.  Il nuovo kabaka scelto ha un anno e crescerà con una formazione culturale di stampo europeo.

Lingua

La lingua ufficiale del Paese è l’inglese, introdotto durante l’epoca coloniale. A questo si aggiungono poi oltre quaranta lingue native tuttora viventi. Sul territorio è poi presente anche lo swahili (terza lingua più parlata nel Paese), divenuta lingua ufficiale nel 2005, utilizzata per lo più nelle attività commerciali.

Con una popolazione stimata di 30 milioni di abitanti, l’Uganda ospita più di trenta gruppi etnici, suddivisi in 4 principali “gruppi linguistici”: Bantu, Nilotici Occidentali, Nilotici Amitici (o orientali) e Sudanici, cui vanno aggiunte altre due lingue appartenenti alla famiglia linguistica Kuliak.

La popolazione Bantu è la più diffusa, costituendo circa la metà della popolazione ugandese totale. All’interno di questo gruppo etnico si possono identificare altri 17 sottogruppi etnici, tra i quali Baganda (il più numeroso con oltre 3 milioni), Bufumbira, Bagisu, Bagwe, Banyuli, … .

I 52 clan che formano l’etnia Baganda vivono nel regno di Buganda, il più grande regno tradizionale rimasto nell’Uganda moderna e il cui sovrano viene chiamato Kabaka

Il territorio del regno si estende fino al Lago Vittoria a sud, al Fiume Nilo-Vittoria a est e al Lago Kyoga a nord. All’interno del regno si trovano poi sia l’antica capitale di Entebbe sia l’attuale, Kampala

La lingua parlata dai Baganda, il Luganda, è la seconda lingua più diffusa nel Paese. Non solo viene parlata dai madrelingua ma anche insegnata nelle scuole e nelle università. Questo idioma appartiene alle lingue Bantu (tra le quali troviamo anche soga, chiga o kiga, masaaba, nvankore), a sua volta facente parte della famiglia linguistica Niger-Congo, e rappresenta la lingua di unificazione nazionale.

Tra i gruppi Nilotici troviamo il gruppo etnico dei Teso (o Iteso, oggi abitanti nel distretto di Soroti), Karamojong (cacciatori e pastori che vivono nel nord-est del Paese), Lango (abitanti del nord-ovest) e Acholi (situati nell’estremo nord del Paese al confine con il Sudan). 

Tra i gruppi Sudanici, abitanti dell’estremo nord-ovest dell’Uganda, ricordiamo invece Lugbara e Madi

Cucina

La cucina dell’Uganda è un insieme di più cucine: indiana, inglese, araba, asiatica e la tradizionale cucina del Paese, rimasta sempre presente. Ogni tribù, infatti, possiede il proprio piatto tradizionale dai gusti particolari e riconoscibili. Caratteristica della cucina tradizionale ugandese è l’utilizzo delle materie prime, sempre molto fresche. Il clima particolarmente adatto all’agricoltura permette la coltivazione di molti ortaggi e verdure, patate, banane e moltissimi altri frutti tropicali (come ad esempio gli ananas che possono essere cotti o serviti al posto del dessert o ancora come snack da consumare nell’arco della giornata). 

Le carni più diffuse sono quelle bianche (pollo) e il pesce è molto usato, soprattutto nella preparazione degli stufati. Tra le altre carni troviamo manzo, capra e montone serviti con contorno di stufato di fagioli o da una salsa di arachidi (che viene miscelata con pesce, carni affumicate e funghi). 

Vengono poi consumati anche riso, germogli di soia e cassava. Le principali verdure, nakati, amaranto e borr (nomi a noi quasi sconosciuti) vengono bollite o impiegata per cucinare gli stufati più elaborati. 

Tra i piatti più conosciuti citiamo:

  • matoke, piatto nazionale originario del Paese. E’ un piatto unico. Il matoke è il frutto del platano simile a delle grosse banane verdi cotto con vari ingredienti (burro, coriandolo, salsa di arachidi, fagioli, …) e servito poi con del brodo (in particolare viene usato il brodo di carne);
  • l’ugali, una purea di miglio, consumata per lo più a colazione, ma è possibile anche che sia servita come contorno alla carne di manzo in salsa. Viene inoltre preparata anche con la farina di granoturco, manioca o altri amidi (posho o know);
  • luwombo, uno stufato di pollo o manzo o ancora pesce, con funghi e cotto avvolto nelle foglie di banano;
  • malewa, originario dell’Uganda orientale (Bugisu), è un piatto con i germogli di bambù;
  • Nswaa, formica bianca e Nsenene, le cavallette sono piatti che si trovano solo in determinate stagioni dell’anno;
  • sim-sim, una “caramella” di sesamo tostato e miele, che viene immerso negli stufati di verdure o di fagioli. Spesso viene servito anche come condimento per la pasta;
  • mugati naamaggi, piatto della tradizione araba che consiste in una sorta di frittella di pane (preparata con farina di grano) ripiena di carne macinata di manzo e uova;
  • samosa e chapati, piatti di origine indiana: il primo consiste in un involtino dal ripieno molto saporito (carne, verdure, uova, …); il secondo invece è un tipico pane indiano, preparato con farina integrale, sale, acqua e poi cotto su di una piastra. Viene servito come alternativa al riso per accompagnare piatti di carne e verdura;
  • con il chapati si prepara poi il kikomando, un chapati tagliato a fette e servito con fagioli fritti.

Tra le bevande più consumate in Uganda troviamo il té (chai) e il caffé (kawa), che possono essere serviti in stile inglese o speziati (masala chai). Molto diffusa è la birra, sia tradizionale che d’importazione. I termini più usati per indicare le birre fermentate prodotte a livello locale a base di banane o di miglio sono pombe e lubisi. Molto diffuso è poi il vino fermentato che viene preparato con le banane. 

Ricetta 

Matoke

Ingredienti per 4 persone: 

  • 8 platani (matoke);
  • 1 cucchiaio di burro (meglio se chiarificato);
  • 2 tazze di brodo di carne (manzo);
  • succo di limone q.b.
  • 2 cipolle affettate;
  • 5 ciuffi di coriandolo fresco (solo le foglie);
  • 1 peperoncino rosso piccante

Procedimento: 

  1. Sbucciate le banane ed immergetele in acqua tiepida con il succo di un limone per due minuti.
  2. Fate fondere il burro chiarificato in una grossa casseruola. Friggete le cipolle, il peperoncino e il coriandolo nel burro chiarificato per tre minuti.
  3. Aggiungete le banane e coprite con due tazze di brodo di manzo.
  4. Fate sobbollire il tutto per 30-35 minuti.

Per gli amanti dello sport

Gli sport più praticati in Uganda sono il calcio, la cui nazionale arrivò seconda alla Coppa d’Africa del 1978; il rugby, la cui squadra nazionale si sta facendo notare negli ultimi anni, riuscendo anche a battere le squadre di Marocco e Namibia; e il cricket, la cui nazionale viene ancora ricordata per la sua vittoria contro il Kenya.

Per quanto riguarda i giochi olimpici, l’Uganda vinse la sua prima medaglia d’oro nei 400 metri ostacoli con John Akii-Bua, durante le olimpiadi tenutesi a Monaco di Baviera nel 1972.

La seconda medaglia olimpica arriva nella categoria della maratona durante i giochi di Londra nel 2012 con il campione Stephen Kiprotich. L’anno successivo (2013), l’Uganda occupa i primi 4 posti ai mondiali di corsa in montagna sola salita. 

Musica

Dato il gran numero di etnie che vivono nel Paese, l’Uganda possiede diversi generi musicali, ciascuno corrispondente ad un gruppo etnico. Tuttavia i vari generi presentano delle caratteristiche comune, come le scale pentatoniche.

I principali tipi di musica tradizionale sul territorio ugandese sono:

  • Langi: musica folk del gruppo etnico dei Langi che utilizza come strumento principale l’okeme, uno strumento a corde conosciuto anche col nome di akongo.
  • Baganda: tipica del popolo che porta lo stesso nome, è la più diffusa in Uganda. Per suonarla vengono impiegati numerosi strumenti, quali madinda (lo xilofono), tamburi, idiofoni, … Spesso la musica baganda è accompagnata da danze molto movimentate. 
  • Basoga: molto simile alla precedente se non fosse che sostituisce l’uso del madinda con l’embaire, un altro tipo di xilofono.
  • Acholi: come le precedenti, anche questo genere musicale è basato su scale pentatoniche e vede l’utilizzo di tamburi e adungu (sorta di arpa).
  • Adongo Kamu: è una musica folk nata in tempi più recenti e il suo nome significa “chitarra”, strumento che accompagna il racconto di storie che hanno lo scopo di far conoscere al pubblico determinate situazioni.

Per quanto riguarda invece la musica odierna, il primo artista di origine ugandese a farsi conoscere negli anni ‘80 con il gruppo “The Ebonies” è stato Jimmy Katumba

Tra gli artisti più recenti troviamo: Ragga Dee, Josè Chameleone e Rachael Mangoola.

Intrattenimento

Se vi state chiedendo quali siano i festival di maggior divertimento in Uganda, la Perla dell’Africa, questo paragrafo fa per voi!

Si tratta per lo più di festival focalizzati sulla crescente scena artistica e musicale (in particolare i generi jazz e hip hop) del Paese. 

  • Amakula Kampala International Film Festival (o anche conosciuto come Amakula Kampala Cinema Caravan Festival) si sposta in tutto il Paese nell’arco di 4 mesi, da inizio settembre a fine novembre. Si tratta del più antico festival del cinema indipendente. Il festival propone la proiezione di film moderni e/o del passato che hanno come tema principale l’indipendenza e che rientrano in una delle seguenti 5 categorie: Panorama africano, Highlights and Tributes, Regional Views, Landmarks e Contemporary World Cinema. Il Festival offre poi dei workshop sulla formazione cinematografica e sulla creazione di colonne sonore per film muti.

 

  • Bayimba International Festival of Music and Arts si tiene ogni settembre per 3 giorni all’interno del Teatro Nazionale ugandese a Kampala. Nato nel 2008, il Festival è concentrato sulle arti e sulla cultura del Paese, una fermata obbligatoria per chi vuol conoscerlo veramente. Questo Festival è cresciuto moltissimo negli anni, tanto da divenire il festival numero uno dell’Uganda, durante il quale Kampala si anima, prendendo veramente vita. Sotto il tetto del teatro, il festival riunisce musica, film, danza, arti visive e teatro, mettendo in luce non solo artisti locali ma anche quelli provenienti da altri paesi dell’Africa orientale.

 

  • Festival sul Nilo si svolge all’inizio di agosto per una settimana a Jinja. Questa celebrazione ha come scopo mescolare le ricche e diversificate arti e culture delle popolazioni che vivono lungo questo fiume con quelle tradizionali di tutto il mondo. Durante lo svolgimento del festival, la cui formazione cambia ogni anno, vengono offerti diversi spettacoli dal vivo di danza, musica, teatro, oltre al racconto di storie, sfilate per le strade e attività per intrattenere i bambini. Non può poi mancare il cibo. Questa festa offre una grande opportunità per conoscere le tribù presenti su tutto il territorio ugandese.
  • Nile Gold Jazz Safari è un evento della durata di un giorno e ha luogo ogni ottobre a Kampala. Il festival ha lo scopo di presentare alcuni incredibili brani jazz eseguiti da artisti provenienti da tutto il mondo. Ogni anno la lista degli artisti che si esibiscono cambia, ma la musica resta sempre favolosa!
  • B-Global Indigenous Hip Hop Festival si svolge nell’arco di quattro giorni a settembre. E’ nato per celebrare l’hip hop ugandese e il suo scopo è quello di educare ed insegnare ai giovani la cultura hip hop e l’importanza di conoscere le proprie radici. Ogni anno l’evento coinvolge moltissimi giovani e i loro idoli dell’hip hop per promuovere la pace, l’amore e il divertimento.
  • Nyege Nyege International Music Festival è un evento di 4 giorni a Jinja e riunisce ogni anno deejay, artisti e intrattenitori da tutto il mondo. Il festival è nato con diversi scopi e significati, tra i quali pace, rispetto, gioia, divertimento, curiosità e si impegna per il raggiungimento dell’inclusività al fine di creare un “mondo perfetto”. Inoltre, fornisce l’enorme opportunità per mostrare e promuovere nuovi artisti e nuove creazioni. Si tratta di 4 giorni di puro, straordinario e irresistibile divertimento. 
  • This is Uganda è un festival annuale che vuole mostrare le diverse culture presenti sul territorio ugandese attraverso l’arte, la musica, la poesia e la danza, ponendo maggiore attenzione alle artiste. Si svolge nel mese di dicembre e accoglie al Kyandondo Rugby Club di Kampala ogni anno migliaia di persone. Al festival è inoltre possibile trovare un’area dove gli spettatori possono socializzare, oltre a stand che promuovono i diritti delle donne, l’educazione e la sensibilizzazione all’HIV/AIDS.
  • Royal Ascot Goat Races è un festival che si tiene allo Speke Resort sulle rive del Lago Vittoria. Si tratta di una tradizione annuale di Kampala fin dal 1993 e rappresenta il più grande evento del calendario sociale ugandese. L’evento è sicuramente uno spettacolo divertente per tutti coloro che amano socializzare. Il festival offre varie attività per adulti e bambini tra cui scegliere (punti ristoro, discoteca, aree relax, …).

Le corse di capre, a differenza di quelle coi cavalli, non servono per mostrare la velocità e il gioco di piedi degli animali ma si tratta di una corsa a scopo puramente intrattenitivo. I proprietari degli animali fanno di tutto per evitare che questi possano farsi del male.

  • Entebbe Botanical Garden Birding Festival è il primo evento del suo genere ad essere destinato al birdwatching. L’Uganda possiede il 10% delle specie di uccelli di tutto il mondo e il 50% di quelle presenti nel continente, rendendola un’esperienza senza pari per ogni appassionato di birdwatching. Tra i numerosi luoghi di osservazione, il Giardino Botanico di Entebbe è stato selezionato come il luogo ideale per celebrare il festival, organizzato dall’Uganda Wildlife Authority.

 

  • Pearl of Africa Tourism Expo è una mostra che si svolge ogni anno nel mese di ottobre e il suo principale scopo è quello di elevare il Paese tra le destinazioni più scelte dal turismo nazionale e internazionale.
  • Kampala City Festival si svolge ogni anno dal 3 al 5 ottobre. Centinaia di artisti si esibiscono gratuitamente. Il festival ha il potere di mostrare la città di Kampala in un costante stato di cambiamento e rigenerazione. Il festival è organizzato dal KCCA (Kampala City Council Authority) e prevede sfilate e marce di strada, musica dal vivo e un concorso nazionale di abiti che richiama stilisti da tutto il paese per celebrare la cultura, l’innovazione, l’unità e la vita sociale.

 

UNESCO

In Uganda sono presenti ben 3 siti patrimonio dell’Unesco:

  1. Parco Nazionale di Bwindi (1994): il parco è situato nel sud-ovest del Paese, dove le pianure e le foreste montane si incrociano, e si estende per 32000 ettari. Quest’area è famosissima per l’eccezionale biodiversità, con ben più di 160 specie di alberi e oltre 100 specie di felci. Per quanto riguarda gli animali, il parco ospita numerosissimi uccelli e farfalle, oltre a molte specie animali in via d’estinzione, come i gorilla di montagna.
  2. Parco Nazionale dei Monti Rwenzori (1994): esteso su quasi 100000 ettari, questo parco si trova nella parte occidentale dell’Uganda che ospita la parte principale dei monti Rwenzori. L’area comprende la terza cime più alta del continente africano, il Monte Margherita (5.109 m). Inoltre il parco, con i suoi ghiacciai, le cascate e i laghi, rappresenta una delle più belle aree alpine dell’Africa. Infine all’interno di questo parco è possibile osservare diverse tipologie di habitat naturali in cui sono presenti diverse specie animali in via d’estinzione e una ricchissima e insolita flora, come l’erica gigante.
  3. Le Tombe dei Re Buganda a Kasubi (2001): questo sito occupa un’area collinare di circa 30 ettari nel distretto di Kampala. L’intera area è agricola e viene coltivata con metodi tradizionali. Al centro della collina troviamo l’ex palazzo dei Kabakas (Re) di Buganda, costruito nel 1882 e poi convertito in luogo di sepoltura reale nel 1884.

All’interno dell’edificio principale, Muzibu Azaala Mpanga, di forma circolare e sormontato da una cupola, si trovano oggi 4 tombe. Questo stabilimento rappresenta un importante esempio di architettura realizzata con materiali organici, principalmente legno, paglia, giunco. Il luogo oggi è espressione di valori intangibili di credenze, spiritualità, continuità e identità.

Altre bellezze da scoprire

In Uganda vi sono 30 aree protette, 10 delle quali hanno ottenuto il rango di parco nazionale, oltre ai due già citati patrimonio dell’Unesco:

  1. Parco Nazionale di Kibale è un’area di 560 km² comprendente diversi habitat: foresta pluviale e semi-decidua, prateria e palude. Il parco è noto soprattutto perché vi si trova la più alta varietà e concentrazione di primati dell’Africa orientale, con 13 specie rappresentate, ma anche per l’eccezionale avifauna e le numerosissime farfalle. 
  2. Parco Nazionale della Regina Elisabetta si sviluppa attorno al canale di Kazinga che unisce i due laghi George e Edward. Al proprio interno include la foresta di Maramagambo. Inoltre è possibile osservare diversi habitat: savana, foreste pluviali, paludi e bacini lacustri. Tra gli animali ospitati nel parco vi sono leoni, elefanti, leopardi, antilope kob, facoceri, bufali, scimpanzé e, nelle zone lacustri, fenicotteri rosa.
  3. Parco Nazionale del Monte Elgon (vulcano ormai spento) è un’area naturale protetta al confine con il Kenya. Quest’area è stratificata altitudinalmente in 4 zone: bosco misto montano (fino a 2.500 m slm), foresta di bambù e foresta montana a baldacchino basso (da 2.500 a 3.000 m slm), brughiera montana alta (da 3.000 a 3.500 m slm), e brughiera e zona alpina (sopra 3.500 m slm). Il parco inoltre conta una significativa presenza di mammiferi, quali toporagno, roditori vari, scimmie, leopardi, elefanti, antilopi d’acqua, … 
  4. Parco Nazionale delle Cascate di Murchison è il parco più vasto dell’Uganda e comprende diversi habitat equatoriali e tropicali. Ospita tra gli altri bufali, giraffe di Rothschild, leoni, leopardi, alcefali, ippopotami, coccodrilli, elefanti e scimpanzè.
  5. Parco Nazionale del Lago Mburo è il più piccolo tra i parchi dell’Uganda, con ca. 260 km², e si trova nel distretto di Kiruhura, nell’Uganda occidentale. E’ famoso perchè è l’unico parco dove si possono avvistare gli impala ed insieme al Parco Nazionale Kidepo, l’unico dove sono presenti le Zebre. A questi si aggiungono poi altri numerosissimi animali, quali giraffe di Rothschild, bufali, facoceri, ippopotami e un’ampia gamma di uccelli.
  6. Parco Nazionale della Valle di Kidepo è attraversato da due vallate principali: Kipedo e Narus. All’interno del parco trovano rifugio un’ottantina di mammiferi (di cui una ventina di predatori e cinque primati) e oltre 460 specie di uccelli. E’ l’unico parco ugandese dove vive il ghepardo, lo sciacallo, l’orice di besia, il kudu maggiore, la gazzella di Grant, il protele ed il caracal.
  7. Parco Nazionale dei Gorilla di Mgahinga si trova nell’Uganda sudoccidentale, nei pressi della città di Kisoro, nei monti Virunga. È adiacente al Parco Nazionale dei Vulcani (Ruanda) e al parco nazionale dei Virunga (Repubblica Democratica del Congo). L’area del parco comprende tre degli otto vulcani della catena dei Virunga: il Muhabura, il Gahinga (da cui prende il nome il parco) e il Sabyinyo. Insieme al parco nazionale di Bwindi, il Mgahinga ospita i gorilla di montagna, abituati alla presenza umana, il che lo rende perfetto per i turisti.
  8. Parco Nazionale di Semuliki è uno dei parchi più recenti ed è situato nella parte sud-occidentale del Paese, nella contea di Bwamba, nel distretto di Bundibugyo, al confine con il Congo. Il parco confina con il lago Albert a nord e con le montagne del Rwenzori a sud-est. Soprattutto noto per la sua popolazione di uccelli, il parco ospita vari animali con oltre 60 mammiferi come elefanti della foresta, scoiattoli pigmei volanti, zibetti, ippopotami, ippopotami, leopardi, bufali della foresta e bambini del bush, circa 8 specie di primati come scimpanzé, scimmie De Brazza, scimmie dalla coda rossa, oltre 400 specie di uccelli come la nana bianca a cresta bianca, la nana nera, la nana bianca, il bucero nero, il bucero nero abissino, la cicogna a scarpa e circa 300 specie di farfalle tra le altre.

Altri luoghi che meritano da vedere e che meritano di essere citati sono: Bigo bya Mugyenyi (terrapieni archeologici risalenti tra il XIV e il XVI secolo d.C. ), il Villaggio produttore di sale di Kibiro (produzione di sale di cenere si ottiene riciclando la terra residua con terra fresca che viene spalmata sulle saline per far sì che l’acqua salata venga assorbita dal sistema capillare), il Villaggio di Ntusi (due tumuli artificiali, localmente noti come Ntusi maschio – NTIV – e Ntusi femmina – NT III – e del bacino detto anche Bwogero), il sito archeologico di Nyero (un rifugio roccioso a tre livelli con dipinti primitivi sulle superfici interne), le rovine di Namugongo, il forte di Baker, le tombe di Karambi, Mparo, Nkokonjero e Wamala, i due centri culturali di Ndere e Igongo, il sito dell’incoronazione Buddo (Naggalabi), l’Albero Nakayima, le cascate di Sezibwa, Itaaba Kyabanyoro, le grotte Semwana (Garama), le Fosse della prigione di Katereke, il rifugio roccioso Nsongezi,  la foresta di Budongo, il Ziwa Ranch e il Lago Bunyony (con le sue numerose isole, le principali sono Bushara, Akampene Punishment, Bwama e Njuyeera e Bucuranuka).

 

Introduzione storica a cura di Francesco Scannavini 
Articolo di Caterina D’Onofrio e Marta Previtali

 

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