Al bene confiscato alle mafie di Via Citarella, un momento di condivisione e riflessione sulle tracce di chi ha speso la propria vita per la promozione dei diritti umani.
Attraverso le storie  di Masha Amini, Marsha P. Johnson, Malala Yousafzai, Pietro Pinna, Padre Pino Puglisi, raccontante in prima persona dalle ragazze e i ragazzi del Progetto Amunì e del Servizio Civile Universale, si è fatto un viaggio tra diritti negati, battaglie e impegno, scelte personali e collettive.
Nel buio di uno spazio ancora in corso di riqualificazione, quelle storie hanno illuminato e diffuso luce. Storie difficili, alcune concluse tragicamente ma tutte fondamentali per aprire strade nuove. Il diritto ad essere, ad esserci, a scegliere liberamente il proprio destino, a scegliere la conoscenza e non le armi, a credere nel diritto al riscatto per un intero popolo: fiammelle inestinguibili di speranza ed impegno.
Sulla musica di “C’è Tempo” di Ivano Fossati si è poi lasciata una traccia, scrivendo il proprio impegno, il diritto per cui vale la pena battersi o che si desidera fortemente.
Un momento intenso ed emozionante che ha fatto luce dentro e fuori,  illuminando uno spazio che presto tornerà a disposizione della città attraverso il progetto Saraj Aggregazione in Movimento.